Il Parco della Sila aderisce al progetto che sta monitorando e tutelando il lupo in diverse zone appenniniche

 

 

Tanto affascinante quanto, spesso, temuto il lupo è una specie protetta perchè, ormai, sempre più rara. Eppure la sua presenza sul territorio è indice di grande ricchezza ambientale e biodiversità e contribuisce a mantenere i delicati equilibri che su cui si fonda la conservazione di numerosi ecosistemi naturali. E' per questo che in diverse zone italiane si stanno sempre più frequentemente attuando importanti progetti finalizzati alla salvaguardia di questa specie che, nel nostro paese, è stata dichiarata a rischio di estinzione. In particolare, lungo la dorsale appenninica, diverse aree protette hanno aderito al progetto Wolfnet che prevede l'attuazione di misure coordinate per la tutela del lupo. Lo scorso mese di maggio ha visto un'altra area protetta italiana prendere parte a questa importante missione. Si tratta del Parco Nazionale della Sila che, assieme a Legambiente, ha scelto di prendere parte al progetto contribuendo allo svolgimento delle attività di monitarggio, tutela e conservazione della specie sul suo territorio.

Il progetto Wolfent, infatti, prevede una serie di attività ed indagini sul campo che consentiranno di individuare la presenza del lupo sul territorio e valutare le condizioni e la consistenza della popolazione, in modo tale da poter poi adottare le misure necessarie per ridurre il conflitto tra lupo e attività antropiche e prevenire così l’impatto predatorio sul patrimonio zootecnico, tra le maggiori cause di bracconaggio. La persecuzione illegale è, infatti, proprio una delle principali cause di mortalità del lupo e decimazione delle popolazioni sul territorio. Il progetto si pone, dunque, come obbiettivo anche quello di incrementare le attività investigative che potranno ostacolare l'attecchimento di tali pratiche nel territorio del parco.

La presenza del lupo sull'altopiano della Sila, così come in tutti gli ambienti in cui sopravvive, è di estrema importanza. Le esigenze ecologiche della specie, infatti , ci prendono ampie aree di habitat e popolazioni di prede naturali contribuendo alla conservazione della diversità biologica e degli ambienti naturali protetti. Con l'applicazione di pratiche già applicate con buon esito in altre zone sull'appennino italiano sarà, dunque, possibile incrementare il livello di conoscenza della specie e della consistenza della popolazione sul territorio e, al contempo, implementare le attività di ricerca già svolte e colmare le lacune attualmente presenti nei sistemi di gestione risolvendo le problematiche legate alla presenza del lupo in Sila e in Appennino.


FONTE:TURISMO.IT